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M.E.K.K.A.N.O XY 21

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Alexandra era entusiasta all'idea di lasciare la sua città per visitarne un'altra ancora più grande. Amon invece era neutrale perchè aveva viaggiato tanto da quando era entrato a far parte dell'organizzazione; aveva girato mezzo mondo per combattere quei maledetti virus che infestavano le reti di ogni angolo della terra.
-"Finalmente mi allontanerò da questa città per un pò"- disse la ragazza mentre piegava i vestiti per riporli nella valigia
-"Potremo restarci per una settimana se vuoi"- aggiunse lui
-"Quanto tempo avremo a disposizione?"-
-"A dire il vero se cerchiamo di distruggerlo gia dal primo giorno avremo tutto il tempo a disposizione dopo per divertirci in santa pace"-
-"Sarebbe bello. Mi piacerebbe che potessimo fare in questo modo"-
-"E sia. Domani mattina ti porterò l'autorizzazione"-
Alex stava ancora mettendo i vestiti dentro alla valigia e Amon la stava continuando a fissare. Si stava portando delle magliette con le maniche corte mentre altre con le maniche lunghe; poi arrivò il turno del maglione di lui e lei gli diede una scrollata per rimuovere alcune pieghe e per aprirlo meglio.
-"Se ti piace puoi sempre tenerlo"- le disse Amon con un tono gentile
-"E tu?"-
-"Potrei sempre comprarne uno nuovo"- aggiunse sorridendo
-"Grazie mille!"- ringraziò la ragazza tutta contenta


I due giorni volarono via velocemente e la partenza era arrivata con puntualità.
-"Sei sicura di aver preso tutto cara?"- le chiese la mamma mentre uscivano fuori di casa
-"Si mamma sta tranquilla. Prometto di telefonarvi ogni giorno va bene?"-
-"D'accordo, sei sicura che non vuoi che ti accompagniamo in aeroporto?"-
-"Si vorrei evitare lacrime inutili. Prenderò un taxi"- disse cercando di dilegurasi
Appena intravide girare l'angolo un taxi, subito si avvicinò al bordo della strada con il braccio alzato per fermarlo. L'auto si fermò e la ragazza caricò le due valige che aveva; salutò i suoi genitori e si avviò. Il taxi stava viaggiando a velocità moderata e poi il conducente le chiese da che parte dovevano andare e lei rispose all'aeroporto. Durante il tragitto, vide Amon fermo con una valigia e uno zaino, sul ciglio della strada.
-"Ahm per favore potrebbe fermarsi qui? Dovrebbe salire un mio amico"-
L'autista si fermò e Alex abbassò il finestrino e dise ad Amon:
-"Vieni Amon!"-
Quando si sentì chiamare, il ragazzo si voltò e vide la ragazza salutarlo dal finestrino e gli indicava di andare da quella parte. Lui prese le sue valigie e si avvicinò al taxi.
Una volta dentro il conducente lo squadrò tutto e Amon disse un pò irritato:
-"All'aeroporto per favore"-
-"Si..si.."- rispose imbarazzato e nervoso l'autista
L'auto si mosse sempre con la stessa velocità e durante il viaggio che durò un quarto d'ora la ragazza guardò il suo compagno con aria di rimprovero e gli disse:
-"Proprio non ce la fai a non farti notare vero?"-
-"Spiacente ma la mia divisa rimane sempre la mia divisa"-
-"Antipatico"-
Lui emise una strana risatina compiaciuta. Alex fissava la città scorrere via fuori dal finestrino e pensava che stavano già iniziando a mancargli già da adesso i suoi genitori. Non li avrebbe visti per una settimana mentre lei pensava a divertirsi con Amon, ma il fatto che fosse con lui la faceva stare al sicuro; nessun mal vivente o ladro si sarebbe avvicinato vedendo le dimensioni di Amon e anche il suo strano travestimento. Forse a Praga non avrebbero fatto caso al suo abbigliamento e lui forse poteva camminare tranquillo per strada senza essere fissato in un modo strano. Qualche aereo si vedeva nel cielo che stava per decollare e l'aeroporto era a pochi passi da loro; Alex era emozionata. Amon sembrava essere tranquillo e la presenza della ragazza lo faceva sentire bene e per niente teso. Quelli del controllo forse avrebbero fatto delle storie per vedere i suoi documenti e per vedere la sua faccia, ma lui come sempre aveva in mente un piano per non perdere tempo. Si fece inviare dal centro, dei documenti. Per un attimo lasciò Alexandra a sedere su una delle tante panchine per attendere i voli, poi sparì.
Chissa dove era andato pensava lei mentre si guardava attorno. L'aeroporto della città era abbastanza grande, e c'era un vai e vieni continuo di gente dappertutto; alcuni negozietti che c'erano, brulicavano di persone che volevano comprare qualche piccolo souvenir o qualcosa da sgranocchiare durante l'attesa. Era sorpresa da tutto quel movimento e l'aria circostante, era invasa da una moltitudine di profumi tutti bellissimi. Alcuni provenivano dai negozi nelle vicinanze mentre altri da alcune donne molto belle che le passavano davanti. I tetti dell'aeroporto erano altissimi e quando alzò lo sguardo, vide alcune lampade dal design moderno appese al tetto con dei cartelloni pubblicitari accanto. Era sempre più sorpresa nel vedere tutto quello spettacolo, perchè non era abituata a viaggiare e se prima lo aveva fatto era troppo piccola per ricordare. Amon fece ritorno e si mise a sedere accanto a lei e sistemò alcune carte nello zaino.
-"Bene, noi siamo a posto"-
-"Che cosa hai fatto?"-
-"Sono andato a parlare con la polizia dell'aeroporto e abbiamo raggiunto un accordo. Non ci faranno passare dai metal detector"- spiegò lui
-"E come facciamo con Mekkano e Alfa?"-
-"L'organizzazione ha già messo tutto a posto con la polizia quindi possiamo anche andare. Il nostro aereo ci aspetta"-
-"Di già?"- chiese sorpresa lei sapendo che bisognava aspettare sempre tanto per decollare
I due si avviarono verso l'uscita per salire sull'aereo e quando furono vicini ad un aereo, la ragazza iniziò a salire i gradini ma Amon la bloccò:
-"Dove stai andando?"- chiese sorridendo
-"Sto salendo sull'aereo"- rispose lei strana
Lui scoppiò a ridere vedendo che la ragazza era stupita ma poi le disse:
-"Il nostro aereo non è quello"-
E indicò un Jet bellissimo.
-"Viaggeremo con il jet privato dell'organizzazione"- spiegò contento
-"Wow...che figata"- disse lei ammirandolo in tutta la sua bellezza
E' arrivato il momento di partire per Praga ;)
Buona lettura ;D
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